Ho sempre pensato alla coppia come una sorta di piantina affidata alle mani di due persone che coscientemente decidono di prendersene cura. Proprio come una pianta la necessità è quella di donare ogni giorno delle attenzioni che permettono di tenerla in vita. Una piantina va bagnata, concimata, esposta al sole o tenuta in ombra, a diversi livelli di temperatura a seconda della specie a cui appartiene e a diverse caratteristiche che sono sue proprie personali.
Nel momento in cui due persone decidono di adottare insieme questa piantina si prendono un impegno costante, che giorno dopo giorno ne garantisce l’evoluzione, la crescita e la fioritura.
Anche la coppia ha un po’ queste caratteristiche. Richiede ai partner di impegnarsi quotidianamente a comunicare, conoscersi, ascoltarsi e risolvere insieme tutte le problematiche e situazioni che la vita pone di fronte a loro. Queste possono essere costituite da eventi cosiddetti normativi (per esempio la convivenza, l’arrivo di un figlio, l’adolescenza e i figli che escono di casa, la pensione) o paranormativi e imprevedibili (malattie, lutti, sintomi manifestati dal partner, la perdita del lavoro, ecc.).
In qualsiasi caso, che le cause siano interne o esterne, la coppia spesso si trova ad affrontare situazioni che potenzialmente potrebbero rappresentare terreno fertile per una crisi.
Nella maggior parte dei casi, alle problematiche di coppia sottendono problematiche relazionale e comunicative e nel maggior numero dei casi il tutto avviene senza il tempo e la possibilità di rendersene conto. All’inizio della storia d’amore le incomprensioni possono essere facilmente superate ma, andando avanti col tempo possono cronicizzarsi, portando, nei casi più gravi alla separazione.
Molti schemi di comportamento vengono appresi dai partner all’interno della propria famiglia d’origine e vengono riattivati nella situazione attuale nonostante possano non essere funzionali all’interno della coppia. E’ questo uno dei motivi per cui la terapia sistemico relazionale può essere un valido aiuto.
Terapia sistemico-relazionale e difficoltà di coppia
La terapia sistemica risulta molto efficace nelle problematiche di coppia poiché considera in primis le relazioni che intercorrono tra gli individui, ponendole come focus dell’intervento. Lo sguardo è focalizzato sulla relazione tra i membri della coppia e tra loro e i contesti di appartenenza, che influenzano e da cui sono influenzati. Il terapeuta sostiene la coppia nella rilettura della sua storia, cercando insieme un nuovo senso condiviso ed evidenziando le risorse personali di ciascun partner.
Il punto di osservazione del terapeuta sistemico è di tipo “verticale”: la coppia è il risultato dell’incontro di due persone con alle spalle due distinti sistemi familiari, con le loro caratteristiche uniche e peculiari e le loro specifiche modalità di interazione e funzionamento. La qualità del legame di coppia, i suoi punti di forza e di debolezza, il suo potenziale evolutivo o involutivo, sono in larga parte influenzati dai vissuti relazionali di cui ciascun membro della coppia ha fatto esperienza all’interno della sua famiglia di origine. Il legame che i partner hanno stabilito durante l’infanzia e l’adolescenza con le persone significative della loro vita hanno un peso molto importante all’interno delle dinamiche che la caratterizzano.
Nell’incontro con la coppia, il terapeuta tiene sempre presente tre piani generazionali – la famiglia di origine, i partner, i figli – e dei tipi di relazione che tra essi intercorrono.
Ad esempio, se parliamo di confini tra le generazioni, questi rappresentano uno dei principali indicatori di buona funzionalità del sistema familiare e di coppia.