Tra i vari approcci psicoterapeutici esistenti, quello sistemico-relazionale considera l’individuo come parte di sistemi, spiegandone il comportamento attraverso le relazioni e le interazioni che intrattiene con essi.
Chiunque di noi viene al mondo inserito in un sistema aperto con regole peculiari e in continua evoluzione: la famiglia. Durante la vita poi gli individui entrano in contatto e a far parte di altri sistemi come quello scolastico, quello amicale, quello lavorativo e via dicendo.
Focus del terapeuta sistemico, anche in ambito di terapia individuale, è quello di considerare la persona e i sintomi che porta in stretta correlazione con il contesto di vita nel quale è immerso. Nella stanza di terapia può esserci solo una persona seduta di fronte a noi, ma sappiamo bene che non è così. Ogni persona è inserita in un ambiente che contribuisce ad influenzarne il comportamento, gli atteggiamenti, i pensieri e l’agire quotidiano.
La terapia sistemica è fondata su un modello di tipo bio-psico-sociale e considera il complesso legame tra caratteristiche individuali, processi biologici, famiglia e interazioni sociali.
In quest’ottica, il sintomo che il paziente porta, ha sempre una funzione di tipo relazionale, seppur inconsapevole. Rappresenta la comunicazione di un disagio ed è la modalità migliore che la persona ha trovato per fronteggiare una situazione di crisi.
Ogni disturbo o disfunzione a livello dell’individuo non può dunque essere adeguatamente e sufficientemente valutato e compreso se non all’interno del contesto in cui si sta verificando. Interazioni e scambi all’interno delle famiglie, infatti, hanno il potere di contribuire alla creazione, al mantenimento e alla scomparsa dei sintomi di un loro membro.
Di fondamentale importanza per un terapeuta sistemico è dunque il concetto di prospettiva intergenerazionale. L’attenzione è posta sulla persona come soggetto inserito in una rete di relazioni familiari, le quali vanno ben oltre il rapporto con i genitori e affondano le loro radici nel susseguirsi delle generazioni, attraverso regole, miti, copioni ecc.
Un altro concetto importante da considerare è quello di circolarità. Siamo abituati a considerare le interazioni e quello che succede nelle relazioni interpersonali come fenomeni di tipo causa-effetto, in cui le modalità comunicative influenzano in maniera lineare la risposta del nostro interlocutore. In ottica sistemica, invece, il comportamento di un soggetto non ha mai influenza unidirezionale ma le interazioni assumono un carattere di tipo circolare: il comportamento di A influenza la risposta di B che a sua volta è influenzato da A e lo influenza.
In sostanza, all’interno di una relazione e all’interno di un sistema non c’è comportamento che non influenzi e sia a sua volta influenzato da quello di tutti gli altri membri. Allo stesso modo, il cambiamento di uno dei membri del sistema ha ripercussioni sul sistema stesso.
Ricapitolando, di cosa si occupa il terapeuta sistemico-relazionale?
Terapia individuale, ponendo attenzione alla persona e ai suoi legami, tenendo presente che per ogni disagio o sintomo che si sviluppa esiste una componente biologica, intrapsichica ma anche familiare e relazionale;
Terapia di coppia, considerando i partner certamente come individui singoli, con le proprie aspettative, i propri bisogni e idee ma sempre con uno sguardo alle interazioni che intrattengono e ai rapporti con le rispettive famiglie di origine e con la società;
Terapia familiare, non focalizzandosi sul sintomo che uno dei membri porta come qualcosa di individuale ma come una dinamica che coinvolge l’intera rete familiare, tenendo presente che la persona è il risultato di un susseguirsi di generazioni e legami caratteristici proprio di quella singola famiglia. In quest’ottica, particolare attenzione è posta alle fasi del ciclo di vita in cui la famiglia si trova, agli eventi critici, alla storia multigenerazionale.
In tutti questi contesti lo psicoterapeuta si muove per aiutare a dare un senso alle situazioni di crisi, per ritrovare una prospettiva positiva che possa essere utile ad uscire dal disagio e poter ristabilire nuovi equilibri, stimolando la capacità di resilienza della persona, della coppia o della famiglia.
Un intervento focalizzato e attento di terapia familiare sa riconoscere gli stress individuali e familiari e lavora per cercare di trovare assieme ai suoi utenti modalità più efficaci per affrontare sfide e prevenire problematiche comportamentali.
Il concetto di resilienza
Il concetto di resilienza trae le sue origini dagli ambiti della fisica e della metallurgia e indica le capacità di un metallo o di un altro materiale di resistere alle forze che gli vengono applicate senza rompersi.
In psicologia il significato è pressoché lo stesso e viene applicato alla persona, alle famiglie, alle coppie, alla comunità: “la resilienza corrisponderebbe alla capacità umana di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rinforzato o, addirittura, trasformato” (Grotberg, 1996).
E’ resiliente colui che riesce ad essere ottimista e a perseguire i propri obiettivi senza farsi abbattere dalle avversità o dagli eventi negativi che si pongono sul suo cammino, che riesce a fronteggiare situazioni sfavorevoli mantenendo sempre la speranza e il focus sul futuro.
Solitamente, le persone resilienti hanno un locus of control interno, ciò significa che sentono di avere potere e controllo sulle situazioni e che le cose non accadano secondo il fato ma anche per come noi agiamo e ci impegniamo a farle accadere.
Non stiamo parlando di persone, coppie, famiglie, comunità a cui non succede mai nulla. Anzi. Il significato di resilienza è proprio quello di essere in grado di far fronte alle difficoltà, agli eventi tragici e infausti che inevitabilmente accadono nella vita di tutti noi, riuscire a considerare queste situazioni di estrema crisi come temporanee, circoscritte, non lasciarsi abbattere ma trovare le risorse necessarie per uscirne e talvolta anche più forti di prima, trarre dalle situazioni gli insegnamenti, vederne nonostante tutto gli aspetti positivi e vitali.
Anche in Teoria Sistemica il concetto di resilienza è molto importante e si riferisce alla capacità di un sistema di affrontare i cambiamenti provocati da cause interne o esterne, utilizzando le risorse di tutti i suoi membri per superare le crisi e mantenere il proprio senso di unità e coesione.