Il continuo paragone con l’altro può invalidare la visione di noi stessi
Molti di noi hanno una pessima abitudine, cioè quella di paragonarsi agli altri. E’ un fenomeno che inizia nell’infanzia, ma che continua anche durante l’età adulta. Spesso capita che sul luogo di lavoro il capo paragoni due dipendenti e i loro rispettivi lavori. Questo è un errore che può comportare molte difficoltà, siamo individui unici e nella nostra unicità abbiamo valori e concezioni differenti l’uno dall’altro.
Nessuno è uguale agli altri
Come diceva Jean-Paul Sartre i paragoni sono odiosi. Tuttavia questo è uno dei punti deboli dell’essere umano: paragonare se stesso oppure gli altri tra loro. Questa ossessione è come un vizio, è altamente contagiosa e spesso interferisce con la crescita personale. Infatti chi ci paragona agli altri non lo fa con l’obiettivo di esprimere apprezzamenti nei nostri confronti, ma anzi evidenziare le nostre carenze.
Il paragone è un veleno per la nostra autostima. Lo è specialmente se applicato su noi stessi. Fa altrettanto male sapere che sono gli altri a mettere in paragone noi, ad esempio la nostra famiglia o il nostro partner che distorce la nostra immagine e il nostro potenziale.
Per quale motivo Paragonarsi
La teoria del confronto sociale nasce nel 1954 grazie allo psicologo e sociologo Leon Festinger. Nel momento in cui una persona non è in possesso di evidenti segnali sul proprio valore e sui suoi pregi si concentra su chi lo circonda. In questo modo la persona trova un modello di riferimento, riuscendo così ad avere una figura a cui fare riferimento.
Questo comportamento sappiamo essere fonte costante di frustrazione. Ma perchè c’è chi si paragona agli altri? Cerchiamo di capirlo con un esempio: un genitore che mette sempre a confronto le sue due figlie. Alla minore ricorda che la sorella alla sua stessa età aveva ormai un buon lavoro e una famiglia. Al tempo stesso quest’ultima riceve continue pressioni dal compagno riguardo alla sua insicurezza, come una sua collega, oppure del suo aspetto fisico simile a quello di una sua cugina.
Tutto questo ha senza dubbio un forte impatto sull’autostima della giovane. Questo tipo di esternazioni verbali vanno a minare sia le incertezze che a creare insicurezze anche complesse.
Come disse Confucio i complessi sono passeggeri: inizialmente sono più degli ospiti ma con il tempo diventano i veri padroni di casa. Oltretutto se sono rinforzati e nutriti ogni giorno dagli altri le conseguenze sono ancora peggiori.
Intelligenza Emotiva nelle persone che Paragonano
Consideriamo che in gran parte dei casi chi tende a paragonare ad altri ha una scarsa intelligenza emotiva. Tenerlo a mente è molto importante per non lasciarsi sommergere da questa pratica ad oggi, purtroppo, molto comune. Chi fa ricorso spesso al paragone con il prossimo dimostra scarsa empatia, grazie a questa è infatti possibile capire quanto ogni essere sia unico e originale nella sua essenza. Chi non riesce a capire questa realtà non è in grado di connettersi con noi, non è infatti in grado di mettersi al posto dell’altra persona.
Altro principio alla base dell’intelligenza emotiva è la corretta comunicazione. Ponendo la questione sotto quest’ultimo punto di vista comprendiamo come il paragonare ad altri non solo sia inutile, ma anche senza senso. Se si desidera far notare qualche tipo di condotta è necessario parlarne senza fare alcun riferimento a terzi. Ad esempio non possiamo dire a un bambino “Non sei affatto bravo in matematica al contrario di tuo fratello: non c’è alcuna speranza per te di migliorare”. È invece molto più corretto dire “Entrambi avete dei problemi in matematica, se solo ti sforzassi di più chiedendo anche cosa non hai capito saresti in grado di migliorare”.
Una forma di Manipolazione Emotiva?
Chi si paragona agli altri può essere spinto da un ulteriore motivo: la manipolazione e il sabotaggio dell’autostima altrui. Questa strategia è molto diffusa tra chi vuole avere il controllo, fare paragoni è infatti un esercizio sia di disprezzo che di umiliazione.
Come abbiamo letto nei paragrafi precedenti, chi mette a confronto è privo di fondamentali strumenti come le abilità sociali, l’empatia e il rispetto verso il prossimo. Ciò che dobbiamo fare è evitare di lasciare il potere in mano a queste persone, non permettendole di comportarsi in questo modo difendendo sempre e comunque la nostra individualità.
Essere diversi, unici ed inimitabili è la nostra più grande qualità.