Cos’è la motivazione?
La motivazione è quella spinta che ci permette di agire al servizio di un obiettivo. E’ un elemento imprescindibile per il raggiungimento dei nostri scopi nella vita perché permette il movimento e l’attivazione delle risorse per arrivarci. La buona notizia è che – come le ricerche dimostrano – le persone possono influenzare i propri livelli di motivazione e di autocontrollo.
La motivazione può essere estrinseca quando dipende da cause esterne (avere amici che ci stimolano, essere parte di un gruppo, abitare in un posto che fornisce gli strumenti per ottenere i nostri obiettivi) ed intrinseca quando si riferisce alle ispirazioni interne alla persona (ad esempio il desiderio di migliorare in una certa attività). Va da se che quest’ultima, essendo guidata dalle ambizioni intrinseche alla persona, sia il tipo di motivazione più attivante e stimolante, che garantisce risultati più appaganti e soddisfacenti.
Uno strumento molto conosciuto e utilizzato per comprendere il concetto di motivazione è la piramide dei bisogni proposta dallo psicologo americano Abraham Maslow nel 1943. Secondo Maslow, gli esseri umani sono intrinsecamente motivati a migliorare se stessi e a muoversi verso l’espressione del loro pieno potenziale: l’auto-realizzazione. La piramide prevede che per primi debbano essere soddisfatti i bisogni fisiologici e più primitivi della persona (la fame, la sete, la sicurezza, ecc.) che, una volta appagati, permettono di potersi “elevare” verso obiettivi di ordine superiore.
In un secondo momento, la teoria di Maslow ha esteso la teoria per includere il bisogno di auto-trascendenza: le persone raggiungono l’apice della crescita e trovano il significato più alto nella vita occupandosi di cose che vanno oltre il sé. Sebbene l’universalità della teoria di Maslow sia stata messa in discussione, sono in molti a sostenere l’importanza di questa teoria per spiegare le basi della motivazione umana.
Come si inizia a lavorare su un obiettivo?
Circa un anno fa ho deciso che avrei corso una maratona, sfida per nulla semplice per una persona poco allenata e altrettanto poco sportiva come me. Ho deciso così, nonostante i conseguenti dubbi e paure di candidarmi ad un progetto che prometteva di portare le persone “dal divano alla maratona in un anno”. Fermo restando che il 2020 è stato un anno molto particolare per via di lockdown e correlati, ho scoperto sulla mia pelle cosa voglia dire darsi degli obiettivi e l’importanza della motivazione, sia dal dentro che da fuori. L’importanza del sostegno del gruppo e di aver qualcuno su cui contare quando la motivazione scarseggiava ma anche quanto sia fondamentale avere bene chiaro in testa quali siano gli obiettivi per noi importanti da raggiungere.
Questo è solo il mio esempio, in ogni caso però…
Il primo passo da compiere è quello di avere la consapevolezza di quali siano gli obiettivi per noi importanti, quelli che possono in qualche modo aiutarci a realizzarci personalmente e accrescere la nostra autostima. Per prima cosa, pensate al motivo per cui state fissando l’obiettivo e a cosa volete cambiare. Qual è il prossimo lavoro che vorresti ottenere? Come speri che il tuo rapporto di coppia migliori? Vorresti ritornare ad una forma fisica ottimale? Identificare quale sia l’obiettivo prioritario può aiutare a focalizzare l’attenzione e rafforzare la motivazione a raggiungerlo;
Il secondo punto, anche quando il fine ultimo sia un obiettivo grande, è quello di fissare obiettivi intermedi specifici e raggiungibili, che siano meno “spaventosi” e che ci possano permettere una soddisfazione già nel breve periodo, proprio per la non perdere la motivazione a raggiungere la realizzazione finale. Tutti abbiamo bisogno di vedere dei risultati nel tempo e di sentirci orgogliosi dei piccoli compiti superati, altrimenti rischiamo di mollare!;
Dividere l’obiettivo generale in una serie di piccoli compiti specifici e misurabili può essere un buon modo di procedere. I piccoli obiettivi sono più facili da raggiungere e, controllando ognuno di essi, si può essere stimolati ad andare avanti. Rendere i compiti misurabili permette anche di riconoscere quando ognuno di essi è completato, potersi ricompensare e passare così al passo successivo;
Gli obiettivi devono essere rientrare in un preciso livello di difficoltà. Se l’obiettivo è troppo difficile, potreste essere troppo intimiditi per iniziare. Se l’obiettivo vi sembra troppo facile, potreste annoiarvi e non essere abbastanza stimolati a portarlo a termine. L’obiettivo ottimale dovrebbe essere leggermente fuori portata: una sfida difficile ma raggiungibile;
L’ultimo passo è quello di crearsi un piano per raggiungere ogni piccolo obiettivo prefissato. Suddividerlo in passaggi che permettano di raggiungere ogni giorno un piccolo risultato e conoscere anche bene quali sono gli strumenti di cui necessitiamo per raggiungerlo.
Non importa quanto piccolo sia il cambiamento, purché si facciano progressi!
Cosa succede se mi manca la motivazione?
Può succedere a tutti di avere dei momenti in cui la motivazione scarseggia e con essa anche la forza di volontà. Questo può dipendere da molti fattori come la stanchezza, un periodo particolarmente stressante, altri compiti che la vita quotidiana richiede e che saturano il nostro tempo e le nostre energie. A volte può succedere invece di sentirsi smarriti, nonostante abbiamo ben chiaro quale sia il nostro obiettivo finale, proprio perché le sfide grandi spaventano e ci sembra di non andare mai avanti come vorremmo.
Se invece non è solo un momento passeggero ma si è cronicamente demotivati o non si è in grado di iniziare un compito per noi importante, questo può dipendere da diversi fattori. Come dicevamo prima gli obiettivi potrebbero essere o troppo oltre le proprie possibilità o troppo poco stimolanti. Potreste far fatica a trovare fiducia nelle vostre capacità e risorse e questo potrebbe rappresentare un momento di stallo. La mancanza di fiducia è strettamente legata al perfezionismo e alla procrastinazione. Dubitare delle proprie capacità di portare a termine il compito può portare a sentirsi ansiosi, ad essere motivati ma senza essere concretamente capaci di agire. Quando motivazione e azione sono disequilibrate possono comparire auto-sabotaggi e dubbi. E’ importante in questo caso identificare quali processi di pensiero stiano ostacolando il percorso verso il raggiungimento dell’obiettivo. Infine potreste aver paura di andare avanti perché si sa, le sfide possono intimorire, soprattutto se si tratta di qualcosa che non abbiamo mai fatto.
Perché può essere così difficile concentrarci su nuovi obiettivi?
Uscire dalla propria confort-zone non è mai facile e ci richiede di confrontarci con noi stessi e di fare dei passi in più per raggiungere una realizzazione personale. Il comportamento tende a rafforzarsi. Facciamo quello che facciamo perché è quello che abbiamo sempre fatto. Questo può diventare problematico quando cadiamo in abitudini rigide, ma può anche liberarci quando sappiamo come approfittarne. Piccoli cambiamenti comportamentali possono costruire per creare enormi cambiamenti nel tempo. La nostra mente ci giudica spesso per non essere all’altezza di ciò che pensiamo dovrebbe essere il nostro progresso. Ci convinciamo che il successo sia uno stato finale, piuttosto che un processo di apprendimento continuo. Dobbiamo invece imparare a liberarci di queste trappole e pensare che tutte le piccole azioni quotidiane se ripetute nel tempo diventano abitudini, anche quelle positive!
In ogni caso tenete sempre a mente perché state facendo quello che fate, qual è l’obiettivo finale e in che fase siete del percorso per raggiungerlo. Datevi tempo, guardate ai piccoli passi e ai piccoli obiettivi raggiunti fino a quel momento. E se vi imbattete in uno scivolone o in un momento difficile, siate gentili con voi stessi!